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Spello – Il giro dei rifugi sul Subasio

Da Collepino al Susasio e ritorno

Il giro dei rifugi è un tracciato circolare molto bello e a tratti impegnativo che dal paese di Collepino, poco sopra Spello, salo sul monte Subasio per poi ridiscendere dall’altro versante. Questo tracciato circolare si trova sul percorso Sassovivo – Spello, quarto tra quelli proposti nell’offerta dei Sentieri nella Fascia Olivata.

Prevede un breve tratto piedi iniziale in asfalto (che non abbiamo conteggiato nel nostro percorso) di circa trecento metri, mentre il giro complessivo supera i dieci chilometri e contempla un impegno temporale che può sfiorare anche le quattro ore. Ma ne vale la pena. Il monte Subasio è magnifico in ogni stagione.

Il percorso tocca due rifugi tra quelli che si possono trovare sul Subasio (siamo nel versante opposto alla città di Assisi): il rifugio la Casetta e quello molto più conosciuto della Spella. Il dislivello è di circa seicento metri. Vi raccomandiamo sempre un abbigliamento termo resistente. Il Subasio è un monte spazzato molto spesso dal vento e tra la partenza e il raggiungimento del punto più alto (a 1122 metri) possono esserci della variazioni climatiche non indifferenti.

LA MAPPA

Partenza – Il punto di partenza di questo percorso è il paese di Collepino, circa seicento metri sul versante del Subasio che affaccia su Spello. Si tratta di un piccolo borgo medioevale sorto nel versante opposto di Assisi e a cinque chilometri dall’abitato di Spello. In paese c’è un ampio parcheggio cove poter lasciare la vostra auto ed è presente anche una fontana di acqua purissima.

Prendete la strada Provinciale 249 e percorsi un centinaio di metri in pianura vi troverete sulla sinistra l’imbocco del percorso. Non vi potete sbagliare. Il tratto iniziale è stato sistemato da poco e si arrampica tra i boschi del Subasio.

Punto intermedio – Dopo quasi cinque chilometri il punto intermedio corrisponde con quello più altro del percorso, proprio in cima al monte Subasio. Da qui in avanti comincia la discesa verso Collepino e si cambia ancora versante.

Arrivo – La valle che vi si presenterà davanti, dopo aver girato a sinistra al rifugio della Madonna della Spella sul Subasio, è quella denominata Valtopina (dall’omonimo fiume). Da qui, seguendo il versante est del Monte Subasio, vi inoltrate nuovamente nel bosco seguendo un tracciato ben visibile e battuto.

Proseguite per circa un chilometro e mezzo, poi girate a destra lasciandovi la valle sulla vostra sinistra. Fatti due chilometri circa riprendete la Provinciale di Spello in direzione Collepino. Per arrivare in paese ci vorrà un altro quarto d’ora di cammino.

SCHEDA TECNICA

Lunghezza

10.335 metri

Dislivello

600 metri

Difficoltà

Medio-Bassa

Tipo percorso

10% asfalto, 90% sterrato

Tempo cammino

3h 45m

Sviluppo percorso

Circolare

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LO SAPEVI?

La centrale elettrica

La forza del Menotre fu utilizzata, nel corso della storia recente, anche per generare elettricità. Lungo il percorso del fiume sorsero numerose centrali Idroelettriche prima fra tutte quella dell’Altolina (1896), a seguire la centrale di Rasiglia (1920), Serrone (1932), Scopoli (1940).

La carta di Pale

La carta bambagina prodotta dalle valchiere di Pale era di finissima lavorazione. Nel 1590 il bibliotecario del Vaticano signor Angelo Rocca definì la carta prodotta a Pale senza eguali. A seguito della Bolla papale emessa da Clemente XIV nel 1673 che concesse ai cartari di Belfiore la libertà di commercio della carta, il paese conobbe un forte incremento produttivo.

Divina Commedia

Secondo la tradizione fu proprio dalle cartiere della zona che nel 1472 fu prodotta la carta per la prima edizione a stampa della Divina Commedia

Lavare i panni

Un tempo il sapone era fatto in casa utilizzando anche la cenere. Per rendere più bianco il bucato in casa si aveva la tinozza in cotto dove venivano immersi i panni in acqua e cenere del camino.

La Rocciata

Uno dei piatti tipici della zona è un dolce di antichissima origine: la Rocciata. Risale ai primi insediamenti umbri. Nelle tavole eugubine si cita un alimento molto simile usato nei riti sacri il “tensendo”, dolce proprio del dio Hondo Cerfio, antica divinità umbra. Non da escludere l’origine longobarda.

Scatolettificio

A Scanzano nel 1908 alla vigilia della Grande Guerra si pensò di realizzare un impianto “industriale” per l’approvvigionamento militare di carne bovina. Fu inaugurato nel 1913. In quell’anno il Commissariato Militare commissionò la fornitura di 2000 quintali di carne fresca e 6000 di carne congelata. Quella struttura è oggi rimasta anche se non più adibita alla conservazione della carne.

COSA VEDERE

Dalla montagna di ridiscende verso la civis, verso la città di Foligno, quella di Spello. Ville, chiese, forti, a tantissima natura con una predominanza dell’acqua come elemento aggregatore.

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