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Camminare in Umbria nella biodiversità della Fascia Olivata è uno spettacolo meraviglioso. Uno dei tratti caratteristici che rendono unici e irripetibili la “Fascia olivata Assisi-Spoleto” e i “Sentieri”, anche in termini di biodiversità, è il clima. L’Umbria è una regione continentale, non mediterranea come le zone di origine degli olivi, con inverni molto rigidi. A causa di questo, la presenza della mosca olearia è scarsa, così come la dimensione dell’albero e delle olive è ridotta. Ogni trent’anni circa sopraggiunge, poi, una gelata che secca la maggior parte dei “piantoni” che vanno abbattuti. I nuovi getti, rinati dalle ceppaie, sono selezionati e soltanto dopo quattro anni i nuovi ulivi prendono il posto dei vecchi.

Chiave del successo

Questi fattori, che possono apparire come delle “sventure”, sono in realtà la chiave del successo perché assicurano al prodotto finale un’eccellenza assoluta di qualità. Inoltre, a questi elementi se ne aggiunge un altro di natura geologica ed espositiva. I monti della fascia pedemontana della catena preappenninica riparano la “valle spoletana” dai venti freddi, riuscendo a captare le piogge provenienti da ovest. La natura calcarea del terreno assicura agli ulivi un drenaggio ideale, unito alla disponibilità di acqua che permea il sottosuolo anche d’estate.

La flora

La distribuzione degli oliveti in Umbria non è casuale, ma strettamente legata alle condizioni ecologiche, in analogia a quanto avviene per la vegetazione e la fauna. Per questo gli oliveti presenti lungo la “Fascia olivata Assisi-Spoleto” rappresentano una specificità impossibile da ritrovare altrove. La sua biodiversità floristico-vegetazionale è tipica del paesaggio della quercia roverella. Dal punto di vista della vegetazione, nello specifico, le comunità che si sviluppano all’interno degli oliveti della Fascia vengono riferite all’ordine Brometalia rubenti-tectorum. Si tratta di comunità erbacee annuali caratterizzate dalla presenza di specie segetali (infestanti). Troviamo così una vegetazione perenne casmofitica e talora comofitica. Questa si sviluppa nelle fessure di rocce, pareti e muri e si caratterizza per la presenza di piccole felci e piccole crassulacee.

Microclimi temperati

In alcuni casi, poi, l’esposizione verso sud-sud ovest della fascia montana, assicura l’esistenza di particolari microclimi temperati. In località come Pale, riparata dal Sasso che la sovrasta, o Trevi, proliferano piante esotiche come agavi e fichi d’India. Tra le unicità della Fascia olivata, poi, si segnalano le orchidee e specie che hanno una particolare rilevanza conservazionistica. Se un oliveto viene abbandonato, entro dieci anni la sua superficie viene colonizzata da essenze come la roverella e il carpine. L’esposizione a mezzogiorno della fascia pedemontana, infine, favorisce la presenza di essenze arboree indigene e primigenie. In particolare i corbezzoli e i lecci. Camminare in Umbria nella biodiversità della Fascia Olivata è un’occasione per osservare un clima unico.

La fauna

Altrettanto ricca e caratteristica è la fauna. Lungo i “Sentieri nella Fascia Olivata” sono ospitati molti mammiferi di taglia grande che qui trovano abbondanti risorse alimentari, come la lepre comune, l’istrice, il capriolo e il cinghiale. Molti tetrapodi poi trovano nell’oliveto rifugio. Tra queste specie ci sono micromammiferi come il topo selvatico e lo scoiattolo. Parlando di rettili, invece, è presente in larga parte la famiglia delle Lacertidae, ovvero la lucertola muraiola, quella campestre e il ramarro. Numerosi  gli uccelli, come ad esempio il merlo, la cinciallegra, la cinciarella, la capinera, l’upupa e il fagiano. Camminare in Umbria nella biodiversità è davvero eccezionale!

Superpredatori

La presenza di così tanti animali, inoltre, fa sì che l’oliveto sia abitato anche dai cosiddetti “consumatori secondari o superpredatori” che se ne cibano. Sempre per i rettili spiccano così il biacco e il saettone che trovano rifugio tra i sassi dei muretti a secco dove aspettano le loro prede. Tra gli uccelli abbiamo invece specie diurne come la poiana e il gheppio e notturne come la civetta e il barbagianni. Tra i mammiferi troviamo poi la volpe e la faina. Nelle zone più “selvagge”, il gatto selvatico e la martora o addirittura il lupo.

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