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Chiesa di Santa Maria Maggiore

Chiesa di Santa Maria Maggiore

Secondo la tradizione la chiesa di Santa Maria Maggiore fu costruita sul tempio pagano dedicato a Giunone e Vesta. Le prime tracce della chiesa risalgono al 1025 quando apparteneva all’abbazia camaldolese di S. Silvestro di Collepino.

Nel 1187 l’imperatore Enrico VI pose la chiesa sotto la sua protezione e nei secoli successivi divenne la più ricca della città e seconda, per quota di allibramento, alla chiesa di S. Lorenzo, con la quale sviluppò una “rivalità” plurisecolare testimoniata da diversi documenti. Nel 1238 la chiesa in stile romanico era conclusa.

Nuova prosperità
Dalla seconda metà del secolo XV la chiesa conobbe un nuovo, lungo periodo di autonomia e prosperità, culminato, tra l’altro, con la con- sacrazione dell’altare maggiore (1513), l’istituzione di nuovi canoni- cati (1535,1580,1649 e 1669), la ricostituzione della mensa comune e della gestione collegiale della cura delle anime (1562), la completa ristrutturazione dell’edificio (1644).

Belardino da Como
Agli inizi del Cinquecento la chiesa divenne luogo privilegiato della famiglia Baglioni che qui chiamò i migliori artisti dell’epoca.

La facciata attuale rispetto all’impianto originario è avanzata di circa 6 metri. L’autore dell’opera è Belardino da Como (1644).

La chiesa è a croce latina, ad una sola navata e termina con un ab- side poligonale, la copertura è voltata a crociera. L’unica navata è di notevoli dimensioni e conferisce a tutto l’interno una sensazione di ampiezza e maestosità.

Cappella Bella
In origine l’edificio era dotato di altre cappelle oltre a quelle già presenti, che sono state chiuse o murate nel corso degli anni.

Oggi da vedere sono: la Cappella del Sacramento meglio nota come Cappella Bella del Pinturicchio, e nel transetto di sinistra l’odierna Cappella del Sacramento (1478), a destra Cappella del Crocifisso dalla quale attraverso un bel portale cinquecentesco si accede alla Cappella di San Giuseppe.

La meta preferita

La vista alla chiesa nell’Ottocento diventa meta preferita da molti viaggiatori che vedevano nell’arte dei primitivi e del rinascimento lo scopo del viaggio. Edward Hutton venne a Spello “non è tuttavia per trovare rovine romane che sono venuto a Spello adagiata sulla sua collinetta, ma per ammirare le opere del grande e squisitamente sentimentale Pinturicchio”. Tale interesse si deve anche alla scoperta dei primitivi da parte dei pittori Nazzareni che dipinsero ad Assisi e nella Valle Spoletana.

Da non perdere

Cappella Bella
Celebre per la presenza di un ciclo di affreschi di Pinturicchio, eseguiti tra il 1500 circa e il 1501. Troilo Baglioni, a seguito della sua nomina a priore della Collegiata di Santa Maria, chiamò da Roma l’artista per celebrare la recuperata supremazia dei Baglioni sul territorio.

Cappella
Il fastigio in stucco all’ingresso si deve ad Agostino Silva (1670). La cappella è a base quadrangolare con volta a crociera. Gli affreschi raffigurano tre temi evangelici legati all’infanzia di Gesù.

Annunciazione
La parete a sinistra mostra l’Annunciazione, ambientata davanti a un maestoso loggiato rinascimentale.

Adorazione dei pastori
La parete centrale mostra l’Adorazione dei pastori, con l’arrivo del corteo dei Magi a sinistra. La scena è ambientata nel prato davanti a una realistica capanna.

Disputa di Gesù con i dottori
La parete destra è decorata dalla disputa di Gesù coi dottori. Il Bambino Gesù è al centro dei due gruppi di filosofi del tempio di Gerusalemme, che torreggia sullo sfondo incombendo con la sua cupola.

Si tratta di uno schema già usato da Pinturicchio nella cappella Bufalini, a sua volta derivato dall’esempio di Perugino nella consegna delle chiavi della Cappella Sistina.

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